Visualizzazione post con etichetta PlayStation 3. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta PlayStation 3. Mostra tutti i post

giovedì 7 giugno 2007

This is Living

Sony con PlayStation rivoluzionò il mondo dei videogiochi. Non tanto per i giochi stessi, anche se il 3D fu una novità tutt'altro che di poco conto, ma quanto piuttosto per il modo di pubblicizzare i propri prodotti e, di conseguenza, la percezione del pubblico nei riguardi degli stessi.
Da prodotti per giovani maschi con qualche brufolo di troppo, i videogiochi diventarono non solo un qualcosa di cui non vergognarsi, ma addirittura di cui andare fieri e di cui fregiarsi con orgoglio. Sony riuscì a far piacere i videogiochi a gente che li aveva sempre considerati un qualcosa da sfigati.
Nintendo ha portato avanti ulteriormente questa rivoluzione con le sue console più recenti, Wii e DS, ma ne parleremo in un'altra occasione.

Simboli di questa rivoluzione sono le campagne pubblicitarie sempre più coraggiose e, se vogliamo, sempre più distaccate dal concetto di videogioco vero e proprio. Per il lancio di PlayStation 2, Sony ingaggiò addirittura David Lynch per creare gli spot.
Lo spot che trovate qui sotto è la versione uncut di uno dei tanti che fanno parte della campagna This is Living, lo slogan che ha accompagnato il lancio di PlayStation 3, la nuova console di Sony. Se volete approndire, qui trovate i video degli altri spot.

Il filmato è una piccola gemma di citazionismo meta-ludico, in cui il bello sta nell'individuare quali sono i giochi citati.
E se qualcuno riconosce il pezzo di sottofondo, mi faccia sapere.

giovedì 8 marzo 2007

Sprazzi di futuro

Per chi non lo sapesse, in questi giorni a San Francisco è in corso la Game Developers Conference, manifestazione professionale dedicata ai videogiochi.
Questa fiera non è un trade show, quindi non ci sono donzelle in abiti discinti che "pubblicizzano" un gioco o un prodotto che ha vagamente a che fare con i viggì, ma è un luogo di ritrovo dove gli addetti ai lavori danno e ascoltano conferenze tenute dai loro colleghi su svariati argomenti.

Ma vediamo di cosa si è parlato a San Francisco.
Così come il punto focale di Web 2.0 è l'input dell'utente nella creazione di contenuti (YouTube, Wikipedia e simili), la stessa cosa sta accadendo nel mondo dei videogiochi. Il concetto di Game 3.0 è stato al centro del keynote di Phil Harrison. Game 3.0 è in pratica la versione videoludica del sopracitato Web 2.0: un'evoluzione del videogioco di cui il videogiocare non è solo più utente finale e, relativamente, passivo, ma diventa parte attiva nella creazione di contenuti.
Un assaggio delle potenzialità della comunità si era avuto già nella generazione precendente di console, soprattutto grazie a Microsoft e al suo servizio Xbox Live, ma è in questa generazione che i produttori di hardware hanno finalmente deciso di sfruttare al massimo le possibilità offerte dalle connesioni a banda larga.

Ed è in questo contesto che Sony ha presentato alla GDC la sua Home, la casa online di ogni possessore di una PlayStation 3, in pratica l'evoluzione della libreria virtuale immaginata da Crichton in Disclosure, con un tocco di Second Life. Qui i giocatori potranno incontrare altri giocatori con cui condividere contenuti, scambiare opinioni, giocare e via discorrendo. La rappresentazione di questa casa è estremamente realistica, e sarà possibile personalizzarla con arredamento e quant'altro, così come sarà possibile darà un'identità all'avatar che ci rappresenterà nel mondo virtuale.
Qui sotto trovate il trailer di Home.



Ma torniamo alla creazione e condivisione dei contenuti.
Sony ha anche presentato Little Big Planet, a prima vista un platform game con forti elementi cooperativi tra giocatori e una riproduzione della fisica particolarmente convicente. Qui sotto trovate l'ottimo trailer (menzione particolare per la colonna sonora composta da Go Team).



Little Big Planet offre una modalità di creazione di livelli di cui potete avere un assaggio nel video qui sotto.



Ma la cosa che interessa maggiormente è la modalità di condivisione dei livelli creati con gli altri giocatori. Video dimostrativo qui sotto.



Tutto questo sproloquio a che pro, vi starete chiedendo? Beh, sembra che anche i videogiochi, dopo televisione e internet, si siano accorti che dare al pubblico gli strumenti creativi è un ottimo modo per ottenere contenuti di qualità variabile a basso costo, con in più un ritorno pubblicitario e di immagine notevole.
Forse tutto questo contribuirà a far crescere il videogioco e a fargli perdere quell'immagine "anti-sociale" che si porta dietro si dagli anni '80.

martedì 6 marzo 2007

Attori virtuali e non

Si parla spesso dell'incontro tra cinema e videogiochi, spesso a proposito e talvolta non (tranquillo Ste, non ce l'ho con te). L'incontro a volte è nella struttura narrativa, altre volte nella costruzione dell'immagine e delle inquadrature, altre ancora nel "semplice" tentativo di riprodurre un'esperienza più simile a quella dell'altro medium.

Nel caso di Heavenly Sword, gioco ancora in fase di sviluppo per PlayStation 3 da parte dello studio inglese Ninja Theory, questo incontro si verifica nell'uso di attori in carne e ossa, tra i quali spicca Andy Serkis, per riprodurre la recitazione delle loro controparti virtuali attraverso la tecnica del motion-capture.
Il video qui sotto mostra parte delle tecniche utilizzate al momento per realizzare quanto sopra, oltre a qualche breve filmato tratto dal gioco vero e proprio.
È interessante notare come due media all'apparenza così diversi per metodo di fruizione stiano facendo di tutto per avvicinarsi il più possibile l'uno a l'altro.