domenica 29 aprile 2007

VIDEOCASSETTE

Le carenze dei film scaricati da internet le avverti valutando attentamente le virtù del VHS su cui usavamo registrare i film della televisione. Ad esempio, scaricando un film non potrai imbatterti nella dolce nostalgia che suscitano le pubblicità di merendine buonissime ma non più in commercio.

Ho recentemente visto una videocassetta su cui una decina di anni fa avevo registrato un film non meritorio di citazione. La parte più interessante del nastro infatti è composta dagli spot che ogni mezz’ora interrompono la vicenda (e che, come i rotoloni regina, tendono a non finire mai).
Questi si caratterizzano principalmente per l’essere la prova del fallimento dello stesso prodotto che pubblicizzano. Infatti, le pubblicità pubblicizzano prodotti, i prodotti producono soluzioni, le soluzioni risolvono i problemi dell’italiano che acquisisce il prodotto pubblicizzato come apposita soluzione al problema specifico che un bel giorno ha deciso di porsi all’italiano. Eppure! Dieci anni dopo i nostri problemi sono sempre gli stessi! I prodotti cambiano, ma le scalette delle pubblicità restano immutate! Quante volte ci hanno interrotto la visione per promettere rimedi infallibili (“Dalla ricerca scientifica…”) contro la cellulite? Ed ecco che la cellulite è sempre qui, che minaccia con la pericolosità di sempre la donna italiana! E quante volte ci hanno decantato le gesta di miracolosi spazzolini e dentifrici, taumaturghi dell’era moderna! Eppure la carie resta il nostro incubo, il sorriso smagliante una chimera, i mozzichi a recidere di netto la mela verde impossibili. Per non parlare dei brufoli! Per non tirare in ballo anche i trapani! Per non citare i drammi dell’elasticità della pelle! Per non rispolverare l’annosa questione dell’igiene di casa!
Unica consolazione: un turbo diesel da cento cavalli con solo l’1,5% di grassi, chi mangia sano trova la natura.

Alla fine dei film registrati c’è poi sempre questa curiosità, o ansia, per vedere se quel giorno lì qualcuno s’è degnato di premere stop o se ci sta dentro uno spezzone di Porta a Porta o Studio Sport con le notizie del Milan di Sacchi.
Io di recente ho assistito ad un TG5 del 1997. Il tema caldo era la giustizia, a causa di una fuga di notizie a seguito di non so quali intercettazioni telefoniche. Ci si dilungava poi su una microspia trovata nascosta nell’ufficio di Berlusconi. Qualcosa di poco carino sul governo Prodi. C’è inoltre il rischio concreto che dal prossimo 28 ottobre gli italiani siano costretti a pagare per intero le medicine: i farmacisti ritengono infatti che i provvedimenti che li riguardano inseriti nella finanziaria siano troppo onerosi e inaccettabili. Si finiva in bellezza con il mostro di non so dove in Belgio. Se il presentatore abbronzantissimo non avesse accennato al maltempo che flagella Crotone, con la gente costretta a rifugiarsi sui tetti e sugli alberi, la domanda sarebbe sorta spontanea: 1997 o 2007?

1 commento:

Leda ha detto...

Riflessione veramente veramente emblematica: condivido l'essenza di ogni concetto espresso dall'inizio alla fine...1997 o 2007?! E ancora c'è chi guarda la televisione??!!