martedì 17 luglio 2007

Ma secondo voi, parte seconda


Tarantino ha ragione riguardo al cinema italiano?
Davvero il cinema italiano versa in una situzione così tragica?

Lo ammetto, a me il cinema italiano, quello recente quanto meno, non è mai piaciuto molto. Il perché non lo so nemmeno io di preciso, ma penso che abbia a che fare con la mancanza di determinati generi e l'abitudine degli autori italiani di menarsela un po' con temi "seri". Manca un po' la via di mezza tra il cinema impegnato, o sedicente tale, e le vanzinate. Però ripeto, sono molto ignorante al riguardo, quindi non vado oltre.
Voi che ne sapete sicuramente di più di me, cosa ne pensate?

10 commenti:

Leda ha detto...

Penso che sia vero che mancano svariati generi al cinema italiano e credo che si veda che di certo non c'è molta voglia di sperimentare, oppure la voglia c'è e anche il talento, ma i grossi produttori monopolisti dell'Italia, vedi Cecchi Gori e De Laurentis, di certo non hanno molta voglia di rischiare sugli incassi, che già non sono, credo, altissimi. Tuttavia da qui ad infamare con faciloneria l'intero cinema italiano ne passa e pur amando Tarantino questa volta vorrei fargli presente che il suo gusto personale non è universale. Anche durante gli anni novanta si è parlato molto male del cinema italiano, se ne parla in maniera pessima anche per via di una certa critica (che critica non è più), che da buona italiana ama piangersi addosso e concludere poco. Invece anche dai primi anni novanta fino ad ora, tanti indipendenti o quasi, tanti documentaristi, videoproduttori, vari Martone, Soldini, Ciprì e Maresco, Amelio, Comencini, Archibugi,ora gente come Crialese, ma di nomi anche meno conosciuti se ne potrebbero fare moltissimi (solo che ora non ho tempo di farli e l'argomento sarebbe da trattare molto meglio)...tanti gruppi che lavorano in maniera piuttosto autonoma, solo ogni tanto finanziati da grandi case di produzione, qualcosina di decente l'hanno fatta, o anche di più: la nostra contemporaneità l'hanno messa a fuoco, ne parlano, ci riflettono. Forse il fututo del cinema italiano, ma certamente non solo del nostro, sta nella produzione indipendente in digitale o in 16mm, sta nei nuovi mezzi, negli infiniti cortometraggi che popolano numerose rassegne che si svolgono ormai da anni in tutta la penisola...Come può morire un'intera forma culturale? Al massimo potrà evolversi, potrà cambiare forma e soprattutto spazi e forse lo sta già facendo, ma se ne riparlerà.
Ad ogni modo la colpa della degenerazione sta nell'inevitabile sistema consumistico, è dei produttori, è del pubblico italiano, o di buona parte di esso, è dei distributori e dei cinema che fanno pagare caro il biglietto, non è delle idee o dei registi (non di tutti almeno). Di gente che riflette ancora in Italia ce n'è, via, un pò di speranza rende anche più produttivi! No?!

baskjev ha detto...

io sono più drastico
il cinema italiano è pietoso, penoso.
i registi che hai citato te negli anni 90 hanno azzeccato magari Un film a testa.
nel 2000 nemmeno quello.
io salvo cipì&maresco, moretti e m. garrone
come Autori
tutto il resto è come l'alitalia
molti soldi buttati via, intanto paga papà stato.

baaasta dare soldi a stà gente e a questo sistema
per far sopravvivere questo morto che è il cinema italiano.
calcolando poi della pubblicità gratuita che godono da parte di tv e giornali (ogni film italiano viene presentanto sospendendo ogn giudizio critico..promozioni belle e buone..come per la 500)..mi sa che gode di fin troppi aiuti.

basta...tagliamo i finanziamenti (del tutto)
così tutti partono alla pari (perché un film di placido deve essere pagato dagli amici di turno? e quello di pino rossi no? e non ditemi che è questione di qualità perchè vi dico subito: Ovunque 6.)
e così il ns cinema o (re)impara a nuotare
o affoga
intanto per la roba italiana che ho visto a venezia negli ultmi 7 anni, credo che nessuno ne sentirà la mancanza.

quindi per me:
basta soldi pubblici ai film italiani
e se proprio lo stato vuole intervenire allora metta un limite obbligatorio di film italiani che devono essere presenti nelle sale..ma che non si intrometta più con la produzione (bensì nella distrubizione)

e, cmq leda, non sono molto d'accordo a dare la colpa al sistema consumistico..il cinema è ed è sempre stata un'arte di consumo.
fa parte della sua natura.
se nel 2007 siamo ancora qui a combattere contro l'idea del cinema come industria..allora siamo lo stereotipo del cinema europeo, buono solo per i salotti bene.
e cmq, di idee nelle produzioni italiane ne ho viste ben poche. (ultimi 5anni solo matteo garrone)

Leda ha detto...

Sul fatto che forse sia addirittura meglio eliminare ogni finanziamento statale sono assolutamente d'accordo, anche perchè inevitabilmente rischia di diventare una specie di circolo mafioso di cui usufruirebbero sempre e solo pochi e spesso non per il loro talento.
Per quanto riguarda il demolire il cinema in quanto industria, forse mi sono spiegata male, perchè non intendo certo portare avanti discorsi assurdi, so benissimo che il cinema è nato come industria e che sempre lo sarà, ma non amo come è gestita questa industria, oggi, in Italia e non solo. Non mi sembra nemmeno che in effetti, calcando la mano solo su alcune cose a colpo sicuro e facendole pagare care, questo cinema riesca ad assicurarsi un pubblico costante e mi pare invece che vada perdendolo proprio in funzione delle scelte produttive poco originali (o forse sono io che conosco solo gente che è stanca della solita minestra), per la ripetitività e per una cattivissima distribuzione della metà delle cose effettivamente realizzate.
Ripeto, non combatto contro l'idea del cinema in quanto industria, per sistema intendo il modo in cui essa è gestita e poi aggiungo che comunque mi sembra assolutamente vero che esiste anche, in funzione dei nuovi mezzi, una sempre più vasta produzione parallela di audiovisivi, magari molto interessanti, che non ha propriamente a che fare con l'industria ufficiale. Non credi?
Non pensi che in Italia ci sia gente che ha buone idee, ma che non ha i mezzi o il denaro per produrle? Pensi anche tu, come i più pessimisti, che ci siamo tutti rincoglioniti e basta?

baskjev ha detto...

per quanto riguarda la tua domanda finale, ti dico..boh.
dal dopoguerra in poi il cinema ha seguito le alterne fortune della cultura e dell'economia..
negl anni 60 avevamo i fellini antonioni pasolini ecc..ecc.. e anche l'arte povera e il boom economico. ogni paese che ha iniziato a produrre ricchezza materiale e culturale, ha visto un miglioramento nella qualità del suo cinema (sud corea, inghilterra, cina).
ora viviamo in un paese alla deriva totale..e il cinema è lo specchio della società (proprio per il suo carattere industriale).
vorrei sbagliarmi, vorrei vedere un prodotto, anche per la tv satellitare, o anche online, che abbia "la scintilla" di un'idea, di un qualcosa di nuovo.
per ora nulla. e non mi riferisco solo al cinema...
nella letteratura sembra che non esista altro oltre che al giallo (che paaaallle!!)

poi la roba che la gente tiene nel cassetto io non la conosco e non la posso quindi giudicare. magari è come dici te che c'è gente con ideone che non può produrle...ma certo questo non può influenzare il giudizio sul ns cinema attuale.
io mi riferisco al cinema italiano come sistema..che include i tipi con le idee, i produttori che scelgono i tipi e le idee ecc..ecc.
ovvero io mi riferisco a quello che è nelle sale italiane..quello che esiste ed è stato prodotto.
e appunto lo trovo molto mediocre e sciatto.
(mi ricordo Liberi di tavarelli..un film che se te leggi la sinossi pensi che possa essere un filmone..poi però lo guardi e è assolutamente non riuscito..non credo certo che sia tutta la colpa di tavarell..però, cioé il film lo firma lui..)

boh guarda, l'unica cosa che so è che mi tengo stretto l'imbalsamatore di matteo garrone come Film italiano del decennio.

maso.c ha detto...

oltre alla distribuzione e alla promozione, problemi centrale per ogni industria, (e a dirla peggio, per ogni prodotto in vendita),
aggiungerei un paio di cose che credo manchino al nostro cinema. Commedie e film drammatici ne abbiamo, alcuni fatti bene altri male, buoni per pubblico colto e per le massaie di voghera,
ma gli altri generi mi paiono drammaticamente assenti.
Horror ? credo nessuno. thriller? pochi.
Film per bambini/ragazzini?
conoscete qualcosa che si avvicini al maghetto in erba ("ma de quella boona", Guzzanti-Ghezzi) H. potter?
o al genere fantastico ?

per dire, un ragazzino dai 13 ai 20 anni, che film italiano corre a vedere?

ps. commento influenzato dalla visione del maghetto, circondato da ragazzine in palla per il bacio alla giapponesina...

Unknown ha detto...

Non è giapponese, è cinese! Crisbio, si chiama Cho Chang, mica Akiko Kitamura!

Com'è il film? Una rottura di coglioni come il libro? Dai dai, recensiscimelo in un post dedicato.

baskjev ha detto...

delu..per maso "i gialli" so' tutti giapponesi...vedi il coreano di lost e stà qua...ormai è così..non son serviti nemmeno i sit-in di protesta della comunità cinese e coreana di fronte al bar arno per fargli cambiare idea.. :)

per quanto riguarda i generi concordo..
cioé..il genere "storico" e poliziesco viene assorbito dalle terribili fiction italiche.
e al cinema non vediamo altro che le scialbe commedie generazionali sentimentali..che sono già un genere del cazzo di suo, poi in mano ai nostri diventano qualcosa di provincialissimo e inguardabile. (parliamone quando ne vogliamo)

poi..fare il maghetto costa maso..
siamo allo sfascio..chi spende soldi per il fantastico??
un bambino che va al cinema e in una sala c'è il maghetto che vola e fa altre magie, dall'altra c'è quello nostrano che non può far altro che esibizioni in stile "ho sposato una strega" ..dimmi te..
i bambini non sono pirla..vogliono esplosioni e mostri.

in italia al massimo possiamo fare la storia di un maghetto che sogna di comprarsi una vespa e che si innamora di una tipa e che ha l'esame di terza media e la sera prima dell'esame di terza media accadono tante cose a lui e a suoi amici che non dimenticherà mai e che lo gettano di colpo nell'adolescenza.
in tuto ciò aggiungici pizze con gli amici, espressioni dialettali colorite, qualche riferimento a partite di calcio, una canzone di vasco rossi e un po' di inquadrature di roma (o firenze) di notte ed ecco che abbiamo il futuro campione d'incassi tricolore.

baskjev ha detto...

ah..
invece l'horror non capisco perché non ne facciamo più.
belin, anche i francesi hanno iniziato a far horror decenti.

Homer ha detto...

aho, ma che ce frega, noi c'avemo Scamarcio.... tanto per dirti la tristezza, raidue sta facendo le replicge di una tristissima fiction "adolescenziale" solo perche' l'hanno girata qualche anno fa ed il protagonista (o forse neanche) e' un allora sconosciuto Scamarcio... depressione, concordo con bask, concedimi pero' oltre a garrone anche sorrentino, almeno le conseguenze dell'amore, su... secondo me come quello di garrone e' uno dei rari film non provinciali che abbiamo sfornato, potrebbero averlo girato tranquillamente in america a sarebbe stato un successone....

baskjev ha detto...

in america non avrebbero mai girato un film dove non accade nulla degno di nota per 60minuti :-)

io vidi scamarcio alla conferenza stampa di texas (ambiente molto intimo..e il peggio del giornalismo italiano..domande tipo "possiamo chiamare questo film altmaniano? e tarantiniano? TESTUALMENTE, GIURO) e mi fece una terribile impressione.
quasi da rimpiangere accorsi.
anzi, senza quasi...se scamarcio è il futuro del cinema italiano...avercene di accorsi...