.".. rapidly growing number of cinemas are going digital. Over 3,000 North American screens have been converted, nearly two-thirds of them in the past year. Some download films and advertisements via satellite, and others have films delivered on hard drives (which are a lot smaller, lighter and cheaper than big reels of film). America's biggest chains, which have lagged behind, will start to convert cinemas next year. And Europe, which has trailed even further, should catch up thanks to a deal announced this month with two Hollywood studios."
da economist.com
Digital cinema | The final frontier | Economist.com
io alla famosa conferenzona di vienna sono uscito sconcertato da quanto venga dato per defunto il nostro amato cinema.
cosa della quale non sono molto convinto (il cinema morira' quando avremo le macchine volanti).
pero' nemmeno mi aspettavo che REALMENTE delle sale si convertissero al digitale..
la mia idea e' che digitale o pellicola, il cinema continuera' ad esistere e afunzionare come siamo abituati che funzioni. (a pensarci bene anche l'home teather ricrea le condizioni di fruizione della sala..sorround, schermi piatti ec.).
ecco, secondo voi DAVVERO il fatto di poter veder un film su un ipod (ma chi lo fa?) mette a repentaglio la salone cinematografica??
il cinema sparira' come rito comune??
dove andremo a palpare le ragazze? sugli autobus??
meditate gente
meditate
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3 commenti:
Guarda, io non sono un grande fan dei proiettori digitali, se non altro perché, allo stato attuale, per me "si vede" ancora troppo. Mi sembra di guardare un filmatone in quicktime, dalla qualità pazzesca, con quell'effetto lì.
Però io sono un segaiolo, lo spettatore medio immagino noti solo i pregi e alla fine la proiezione in digitale se la gode.
Per dire, io sono talmente un segaiolo che, pur adorando l'esperienza del film in sala, ho sempre meno voglia di andare al cinema perché sempre di più odio il doppiaggio... :(
Defunto in che senso?
Mi sembra che il cinema come mezzo di espressione goda di discreta salute, anche se sinceramente non ho la benché minima di che numeri faccia l'industria del cinema al momento, o se sia in crisi o meno.
Certo è che, come tutte le forme intrattenimento moderne, la battaglia per accaparrarsi la nostra attenzione, il nostro tempo libero e, di conseguenza, i nostri soldi è sempre più agguerrita.
Questo passaggio al digitale mi sembra un po' dettato da un normale avanzamento tecnologico e un po', come sottolineato dall'articolo, da una necessità di contenere i costi a fronte di una sempre meno certa fonte di ricavi.
Sul discorso della qualità e della resa su schermo di cui parla giopep, ho idea che assisteremo un po' alle stesse scene che si sono viste quando il CD ha soppiantato il vinile.
E la stessa cosa accadrà a livello di produzione, il digitale sarà lo standard delle major mentre le produzioni indipendenti continueranno ad affidarsi al celluloide. Il problema sarà: dove saranno mostrati questi film se i proiettori vecchio stile diventeranno sempre più rari, un po' come i nostri vecchi giradischi?
Alla fine boh, lo spettatore medio, come me, non noterà molto la differenza, mentre alcuni attenti storceranno il naso di fronte alle proiezioni digitali. L'importante è che si continui a fare e vedere film (possibilmente in lingua originale ^^;).
Non credo che il cinema morirà solo perchè cambiano gli strumenti di fabbricazione, le tecniche e le tecnologie, o il modo di fruirlo. Di cambiamenti questa potente industria e questa forma d'arte e di comunicazione ne ha già fatti parecchi, ovviamente di pari passo col modificarsi delle società, dei costumi, delle forme di narrazione... Credo che essendo ancora in una fase di transizione per moltissime tecnologie dell'audiovisivo in generale coesisteranno ancora a lungo diversi supporti, fino a quando gli ultimi non avranno giustamente raggiunto la loro perfezione tecnica. Al di là del purismo dell'immagine e nonostante a volte io sia anche pignola sull'argomento, in realtà il graduale passaggio al digitale, oltre a stupirmi piacevolemnte in certi casi, abbassando i costi di produzione porta il cinema verso una realtà molto più democratica e individualizzata, che sarà di certo diversa dal magico mondo d'altri tempi, ma che mi lascia convinta del fatto che se ne produrrà uno altrettanto valido, forse molto più fantasioso e libero, sicuramente molto più raggiungibile e vasto.
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