lunedì 23 luglio 2007

Scene da un colossale business. Harry Potter V e tutti vissero ricchi, felici e contenti

Non sono un fan del fantasy, non ho visto gli altri episodi. Anzi proprio non amo i film ad episodi. Ho letto solo il primo libro, ma alla maniera di Silvio Orlando nel Caimano, in modo trasversale.
No anzi, ho visto anche il primo film, ma anche quello in maniera trasversale. In pratica, sono il meno indicato per giudicare questo (5°) episodio della saga. Me ne stavo in sala e non coglievo né i vari riferimenti ai personaggi, né i flashback. Ma in questo post non voglio solo spoilerare la trama e dirvi cosa mi è piaciuto, mi interessa anche raccontarvi il tutto da un punto di vista “antropologico”. E parto dall'inizio serata.

Mi presento con due minuti di ritardo (per colpa della mia caviglia malandata) e con la tessera esercenti della mia ragazza. Ma alla cassa son tutti sorridenti, la tessera non viene controllata, ed in 30 secondi sono in sala. Addirittura all'ingresso, la maschera mi apre gentilmente la porta e ci augura una buona visione (ma forse anche questo dipende sempre dalla mio andamento claudicante, un po' faccio pena). Comunque il cinema è quasi pieno, il film è già cominciato, è in perfetto orario. Troviamo posto vicino allo schermo e quindi sospendo il giudizio sulla cura degli effetti surround (mi spiace ste); in pratica sentivo solo una potente colonna sonora sparata dal centro.
Il film è abbastanza scuro, si è sempre nella scuola o al “ministero della magia”. Gli effetti speciali son meravigliosi, splendidi quelli buttati lì, sprecati nelle scene minori: quadri viventi sullo sfondo, una ragazza che cambia volto e colore dei capelli a piacimento. Mi perdo la scena iniziale dove Potter è costretto a sfoderare le sue arti magiche, mi dicono fosse bella paurosa. Comunque, quel fatto scatena una reazione “politica” del ministero per la magia e alla scuola arriva un antipaticissima professoressa che, in nome di una nuova moralità, rallenta l'apprendimento pratico deglii aspiranti maghi. E a quel punto Harry reagisce e allestisce una sorta di madrassa per giovani combattenti, che al momento opportuno saranno in grado di difendersi e attaccare. Finale logicamente aperto dato che mancano due episodi.
Ma torniamo all'antropologia.
Mamme felici e papà mezzi addormentati ma bambini e ragazzini (e la mia ragazza) erano in delirio. Il Potter sfodera carattere da leader e affronta tutti con buona rabbia. E alla scena del bacio, ho visto tanti cuoricini spezzarsi. Giuro, quella di fianco a me a iniziato a tirare calci dall'emozione.
L'intervallo è durato non più di due minuti, tempo di arrivare al bar, e mi perdo l'inizio del secondo tempo. Poco male, due ragazzini di fronte a me commentano ogni scena, saranno lì seduti dal pomeriggio, ed in poco tempo capisco cosa sta succedendo. Poi arrivati al terribile scontro finale, il ministro se ne esce con una stupida battuta tipo: “Allora avevate ragione” ed il pubblico che ha sempre rumoreggiato in modo poco plateale, ora lo sbeffeggia apertamente... e alla fine quasi parte un applauso commosso, perché qua davvero tutti vissero felici e contenti: sia il ragazzino, che la sorellina che la mamma si son divertiti, (pazienza il babbo che s'è abbioccato), e se almeno la metà di tutti quei quindicenni, spegnesse poi la play per leggersi quei mattoni degli ultimi episodi, HP andrebbe reso obbligatori a squola. Pure il produttore e l'esercente, ma anche la cassiera e il proiezionista, vivranno forse più felici e contenti, sicuramente più ricchi.

Dopo 5 film e 7 libri ci son ancora scene di isteria di massa, sia per il film che per il libro. Il film li spinge al libro, il libro li rimanda al cinema; pubblicità, effetti speciali e merchandising fanno il resto. Questo è puro business, arte (minuscola) ben confezionata, e venduta al meglio. Però il prodotto soddisfa tutti, non ha controindicazioni, è adatto a tutti e sotto sotto, se vuoi, ci trovi pure del buon Cinema (o della buona Letteratura).
Complimenti a Hollywood.

3 commenti:

baskjev ha detto...

non c'entra molto, forse, ma per buttarla lì sulla "fine" del cinema (cosa che non condivido appieno).
unico che mi ha saputo dare una spiegazione convincente sulle teorie catastrofiste mi ha detto che Lord of the rings nonostante il successone e tutto il resto, non si è "pagato" con i proventi del cinema.
ce l'ha fatta solo grazie al merchandising, ai dvd, ai satelliti e a un branco di geeks che ha comprato ogni versione del film possibile immaginabile.

così come vi sono sempre più sequel perché così si risparmia l'enorme campagna di marketing, dato che il pubblico conosce già il protagonista e la storia (e vai di shrek, di pirati, di maghetti ec..ecc.)
da questo punto di vista il cinema mainstream diventa sempre di più Fumetto...o serie tv vecchio stampo.
l'importante è beccare il personaggio il resto viene da sé.
(belin è quasi un peccato sciupare questo ragionamento in un commento, no? :D)

detto questo, a me il fatto che si facciano film campioni d'incassi che bambinizzano lo spettatore (per vendersi a tutta la famiglia) lo trovo sempre più irritante.
a me piacciono i filmoni mainstream..ma per favore a ridatece sesso e violenza, supereroi machi che uccidono mostri crudeli..
no pirati, maghi, orchi, , fate, puffi ecc..ecc..

speriamo che nel settimo libro hp venga sbranato dalle fiere...o che incontri un prete cattolico.

ps
maso ovviamente l'hai scritto appositamente sQuola ...

maso.c ha detto...

HP obbligatorio solo a sQuola, nelle scuole normali è sempre meglio kubrick per il cineforum;)

E sottoscrivo l'appello per sbambinizzare lo spettatore ma se diamo per assodato che il cinema è prima di tutto una industria, cioè giustifichiamo tutte le strategie di marketing (oltre al pupazzetto, gli episodi, i film sdoppiati, smezzati e venduti separati), gli eroi per bambini che non vuoi più (pirati, orchi e maghi) han fatto una barca di soldi.
il fine giustifica i mezzi (dicevano i gobbi), oppure business is business.. ma di cuore aggiungo purtroppo.

baskjev ha detto...

"HP obbligatorio solo a sQuola, nelle scuole normali è sempre meglio kubrick per il cineforum;)"
ah, appunto.....nn c'era malizia nel mio commento semmai comprensione..io ormai non azzecco più una doppia per dire..certo che Q era lo stereotipo dell'errore grammaticale..sarebbe stato bello...

per il resto, sì lo so..hai ragione..infatti non è colpa del business, ma DI QUEI DEFICIENTI DEI GENITORI!!
cavoli i bambini non hanno potere d'acquisto (come me d'altronde!!)
tagliategli la paghetta, regalate maglioni a natale e facciamo ritornare il cinema una cosa "da adulti"!
ecco, lo stato dovrebbe intervenire obbligando le major a far film SOLO vietati ai maggiori di 18anni..
ci pensate uno spiderman con il VM18??

sto delirando, vero??