La saga di Saw diventa più imbarazzante via via che prosegue. Nella terza puntata il colpo di scena non c'è, ma c'è (quattro personaggi quattro in scena dall'inizio alla fine, con un'unica possibilità di legame in gioco, che inevitabilmente si rivela veritiera).
Flashback interminabili e narrativamente inerti, monologhi parafilosofici tutti uguali, macchine di tortura di complessità esilarante, impiantati su una sceneggiatura di qualunquismo morale disarmante e ingegno nullo.
Pornografia applicata all'horror: la scena dell'operazione al cranio, interminabile e statica come un documentario medico (in una parola "brutta"), è la prova finale di una decadenza del genere di cui Hostel era stato finora il tassello più rutilante.
1 commento:
Dato che Hostel era fin'ora l'unico film che davvero non mi è piaciuto nella storia di tutti quelli che ho visto (diciamo pure quello che mi ha fatto più schifo e non in senso orrorifico), grazie al tuo consiglio salterò a piè pari Saw. L'horror sta diventando davvero "orrendo": grazie a questi esempi si può dire che al cinema spesso e volentieri non sia nemmeno più un genere narrativo ( lo so, la sto buttando lì, ma ora non ho molto tempo...)
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