Ci sono film talmente sbagliati che non puoi che volergli bene.
Fur è tra questi.
Anche trascurando il fatto che Nicole Kidman è l'attrice più sopravvalutata di sempre (brava finchè volete, ma tocca sempre le stesse corde, eterea fino alla trasparenza: paragoniamola a Meryl Streep e poi riparliamone).
Anche trascurando che una biografia fittizia (che poi non è una biografia, gli eventi si portano via tre mesi tre), già come concetto, non si capisce che senso abbia.
Anche tralasciando l'assenza di tutto il dramma umano di questa donna, gli scatti (fotografici) estremi, la discesa nella depressione, il suicidio.
Ecco, anche trascurando tutto questo, non si riesce a immaginare chi abbia potuto pensare che adeguata sineddoche per la vita di una delle artiste più controverse del ventesimo secolo potesse essere una love story con uno yeti.
Kitch inenarrabile.
1 commento:
Diane Arbus è uno dei miei miti personali e per questo ho cercato fino ad ora di evitare di vedere questo film, che tuttavia mi attrae esteticamente e che dunque guarderò.
Ma lasciatemi mettere queste due immagini...
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