giovedì 8 febbraio 2007

Ba(h)bel


sembrerebbe che parlar male di Babel sia come prendere a calci un cucciolo di foca..semplicemente non dovresti farlo.
quindi mi aspetto la stessa reazione che voi avreste se io prendessi a calci un fagottino bianco con grasso, baffoni e nasone.
però, come dirlo..personalmente eh? Inarritu ha un pochettino rotto i maroni.

Ok, io di principio non sono un fan dei film dove tutto torna, dove si vuole spiegare il significato misterioso della vita (ho odiato crash per questo) dove ti vogliono ricordare che se uno rutta in lituania una pecora viene tosata in nuova zelanda.

già 21 grams aveva mostrato dei segni di cedimento..però dai..come drammone rendeva anche
questo babel invece con l'ennesima riproposizione delle storie incrociate e dei salti temporali, ha un po' rotto.

premessa, le 3 storie che si snodano sono per loro stesse carine e intelligenti..senza spoilerare vi posso dire che si tratta di:
una coppia in viaggio in marocco
una badante mexicana (in usa) che deve tornare in mexico per il matrimonio del figlio
una ragazzina giapponese sordomuta (e moolto lolita) che cerca di farsi fiondare da qualcuno per sopprimere a una carenza d'affetto (mi sa)


però il legame che le unisce è quantomeno forzato (non per niente sono legate tramite l'escamotage delle fotografie)
il fatto poi che le storie si snodino in una dimensione globale, perché sapete, siamo in una società globalizzata ricordate il rutto e la tosatura? ecco, ti lascia un po' così, come a dire, ah, vabbé..e sticazzi.

il fatto che il tema principale delle tre storie sia l'incomunicabilità (cioè INCOMUNICABILITà) ti fa pensare che son 40 anni che si fan film sull'incomunicabilità...che c'è una filmografia enorme di film sull'incomunicabilità, che negli anni '60 per un certo periodo non si faceva altro che film sull'incomunicabilità, e allora riscopriamo l'incomunicabilità e sticazzi.

che quindi se devo mettere sulla bilancia due film recenti sull'incomunicabilità e vi piazzi lost in translation e babel
capisci che quest'ultimo è un film dove si dice troppo per essere un film sull'incomunicabilità, dove ti fanno un disegnino per farti capire che è dedicato all'incomunicabilità della società moderna.."vedi? abbiamo persone in vacanza in un luogo con un'altra cultura/religione/lingua/tecnologia..così diversi da noi che non riusciamo a comunicare..
hai capito? ok..ma voglio essere sicuro che tu lo abbia capito
e allora vedi anche nel nostro paese/cultura vi sono differenze di comunicazione..vedi come sono diverse le usanze mexicane rispetto alle nostre anche se viviamo insieme? vedi poi che loro parlano UN-ALTRA-LINGUA?
hai capito? forse ma non voglio essere sicuro
fanculo, calo l'asso..GIAPPONE eh eh? incomunicabilità a tutto tondo, no?
però dai..mettiamoci anche una RAGAZZINA SORDOMUTA IN CRISI ADOLESCENZIALE ecc..ec.."

insomma troppo chiaro, troppo detto, troppo spiegato, il tema troppo circoscritto e urlato
un po' come mettere per 10 volte la parola Incomunicabilità in un post che lo riguarda
puoi farlo
ma rompi i maroni


(voi mi direte: sì ma è girato bene? è ben fatto? e gli attori? ec..ecc..mi dispiace non saprei dire..cioé c'è un bel lavoro sui punti di vista..ma sapete, in un film globale sull'incomunicabilità....)

1 commento:

McManus76 ha detto...

Concordo in pieno. Sono mesi che prendo a calci sta foca...