Carice Van Houten è una con le palle.
Nei 135 minuti di Black Book si spoglia in tutti i modi in cui ci si può spogliare, ancheggia, seduce, tromba, combatte, trema, canta, balla, s'incazza, spara, si fa prendere a manganellate e ricoprire di letame. Alle soglie dell'exploitation.
Verhoeven, tornato alla natìa Olanda, non ha più bisogno di nascondere la mano: tira il sasso e la lascia ben in vista. Per accusare di revisionismo un'opera che si limita a non affondare nel manicheismo più retrivo bisogna avere il cervello in salamoia.
E bravo Paul...
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5 commenti:
leggendo i tuoi post mi ricordo di quanto poco vado ormai al cinema....mi sto perdendo di tutto..
in compenso io l'unica serie che seguo è lost... e quindi...
a proposito...la terza serie è ripartita ieri
l'ultima frase m'è sfuggita ma...
vorrei essere come la protagonista e "immolarmi" alla causa del cinema!1
E brava Carice, bisognerà andare a vedere questo Black Book allora...
Ste, io non ricordo nemmeno più l'ultima volta che sono stato al cinema.
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